lunedì, ottobre 26, 2015

La traduzione automatica...diventa una ricetta. Contro Google. B2B Furbo. Lol factor.


Caso intelligente - come far parlare di se' se fate una cosa noiosissima, in logica B2B :-)

Se vi occupate di traduzioni, oggi avete come competitor Google Translate.
Il problema è far capire che il vostro servizio da' dei risultati superiori.

Qui facciamo due ragionamenti sui target: ci sono aziende che fanno tradurre a Google Translate e poi pubblicano (siti, depliant, menu...) ma sono ai livelli bassi della catena alimentare. 

Fanno ridere, si fanno del male, ma non avranno mai i soldi e la cultura per andare da un traduttore professionista. Al limite dal figlio dell'amica (tanto la qualità non conta).

E moltissimi di noi usano Google translate per capire il senso di quanto pubblicato in una pagina (o per avere una prima traduzione approssimativa - e piena d'errori - quando non si può fare altro)

Ma c'è un mercato dove la traduzione online risolve esigenze tali da giustificare il ricorso a un servizio a pagamento - (mentre Google è gratis).
Fatto da persone competenti... (dove Google usa delle abili ma pur sempre limitate macchine).
Dove il risultato può fare la differenza tra fare una vendita e perdere per sempre un possibile cliente.

E, inoltre parlare di traduzioni è proprio un tema un po' noioso...

Quindi l'azienda Elan Languages ha visto nello schierarsi contro Google Translate un'interessante opportunità per fare invece una comunicazione più "engaging", creare un po' di buzz e di conversazioni.

In sostanza:
Hanno preso una ricetta. Giapponese.
Da un lato l'hanno tradotta loro, con i loro traduttori.
Dall'altro l'hanno fatta tradurre a Google.
Hanno preso le ricette e fatte preparare, così com'erano, a un cuoco.
E hanno fatto assaggiare i risultati.

Così hanno potuto dimostrare in pratica che la qualità da' risultati, che la qualità si sente.

Ecco il video. Enjoy.


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