giovedì, settembre 17, 2015

Marketing Turistico: Realtà Virtuale in stanza come strumento di marketing. Hotel Marriott #GiovediVR


Permettetemi di iniziare con una delle mie solite sparate: il marketing NON equivale alla comunicazione, la comunicazione è parte, un sottoinsieme del marketing.

Compito principale del marketing è definire l'offerta, il prodotto, tutto il pacchetto: e poi, a seguire, viene la comunicazione.

In questa logica, interessante l'azione di Marriott, che interviene sul prodotto (la camera d'albergo), offrendo non solo TV e WiFi, ma anche un'esperienza in Realtà Virtuale.

Il "VR Room Service" permette agli ospiti di farsi recapitare in stanza un set di Realtà Aumentata, occhialoni e tutto quanto.
E con questo, viaggiare.

Sono state infatti realizzate esperienze immersive da inviati speciali, che hanno filmato in Pechino, Ruanda e Cile.

Guardate il video che spiega il resto.



Da notare che non è la prima incursione di Marriott nel campo della realtà virtuale: ci avevano già messo un piede con questo progetto di Luna di Miele Virtuale (e se cercate su YouTube trovate un altro po' di video di Marriott relative al loro progetto di VR):


Interessante sfruttare le potenzialità del digitale per intervenire sull'offerta, sulla sostanza e non solo sull'effimero della comunicazione.

Usare questo plus per rendere più competitiva, attraente, interessante l'offerta, essere scelti rispetto ad una stanza analoga ma senza questo plus (anche se, io, personalmente mi farei più tentare dall'offerta di chitarra in camera dell'Hard Rock :-)

A naso mi sa che questa particolare offerta di Marriott sia un po' un gimmick, faccia scena ma abbia poca sostanza, di certo si apre un fronte sempre più importante (e inquietante) anche dal lato della VR come strumento di entertainment.
E per qualcuno di fuga.

E qui il rimando alle opere di William Gibson è inevitabile...

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