mercoledì, giugno 01, 2011

C’è una vita, oltre al “Like”?


Chiunque si occupi di Social Media dal punto di vista professionale e markettaro conosce benissimo una grande verità: le aziende sono innamorate dei “like”. 

Del numero di fan, si sarebbe detto una volta.

Un bel numerone, tondo, facilissimo da misurare (senza bisogno di comprar dati o di ricorrere a terzi, basta andare sulla propria pagina FB e vederlo crescere di ora in ora.. o qualcosa del genere). Un bel numerozzo che ci riporta ai modelli dell’advertising, dove più è grande è più bello. Size Matters. Oppure no, sui Social.

Avere tanti “like” vuol dire solo che qualcuno, per un breve istante, ha pensato a noi, ha visto una cosa, ha deciso di darci a cuor più o meno leggero un piccolo gesto della sua aprovazione. Magari senza neppure essere sulla nostra pagina Facebook. 

Cì è diventato affezionato fan - per lo spazio di circa un decimo di secondo. Salvo poi magari dimenticarsi totalmente di noi. 

Solo che il magic numer continua a crescere e a contarli tutti - non tiene conto di chi ci ama ancora, un po’ come se sul nostro certificato anagrafico fossero totalizzate tutte le mogli, fidanzate e one night stand della nostra vita come un numerone di “partners” attuali. Anzi, peggio, includendo anche quelle che a un certo punto un pensierino ce l’avevano fatto salvo poi cambiare idea un secondo dopo.

Qui non è solo una quesione di “metriche” - anche se questo è un problema grosso; è in primis un problema di capire la realtà che ci circonda. E di non fermarsi ai like, che come la storia recente ha insegnato, si comprano o si generano con miracolosi interventi… senza per questo raggiungere gli obiettivi che ci si era preposti.

Troppe aziende scelgono la superficialità e gli approcci errati - e purtroppo capita non per mancanza di tempo e risorse ma per semplificarsi la vita, facendo finta che tutto sia semplice ed evitando di andare un po' più a fondo nelle cose...

Un paio di cose da leggere per approfondire:

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